UNA GIORNATA ANDATA IN BIANCO di Luciano Edili
                                                                                       
Scorrevano veloci ai miei lati le luci offuscate di chissà quali paesi.L’autostrada sembrava un lunghissimo serpente grigio che scorreva scivolando sotto di me.Il contachilometri segnava i 140 km orari.La radio diffondeva una musica che conoscevo da tempo.Le prime luci del giorno riuscivano a gran fatica a respingere una notte troppo lunga.Uno sguardo all’orologio del cruscotto per capire che ero in anticipo di una buona mezzora per l’appuntamento con Paolo,quindi mi era concessa una pausa alla prossima area di servizio per un caffè e magari per far rifornimento di sigarette nel caso che la scorta onnipresente in macchina non fosse bastata.All’uscita dell’autostrada Paolo probabilmente mi stava già aspettando nonostante non fosse giunta ancora l’ora dell’appuntamento.Avevamo fissato telefonicamente pochi giorni prima per una pescata nel lago di Chiusi di cui lui conosceva”certi buoni posti”,abitando ormai da qualche anno in quella zona causa lavoro.Capodanno era passato da pochi giorni chiudendo il ciclo delle numerose feste che da Natale in poi avevano contribuito non poco,tra scorpacciate e bevute,a fare arrabbiare il mio fegato già in lotta da anni con caffè e sigarette in copioso numero.In macchina avevo l’indispensabile per la pesca a spinning,come la regola vuole e la mia fantasia lavorava di gran lena immaginando lucci leggendari all’inseguimento di grossi cucchiaini ondulanti.Alla stazione di servizio con la consueta mancata gentilezza dei baristi delle autostrade bevvi un pessimo caffè osservando due camionisti che discutevano su certe qualità meccaniche di una grossa motrice di recente fabbricazione.Risalii in macchina per l’ultima tappa del mio viaggio.Come avevo immaginato Paolo mi stava aspettando all’uscita dell’autostrada in pieno assetto da caccia! Si perché quando si parla di spinning si va a caccia del pesce e non a pesca,anche questo come la regola vuole.Appena sceso di macchina la frase di rito: è molto che aspetti?E lui: no…solo una mezzora,poi,in silenzio parcheggio la mia auto e con il fuoristrada di Paolo partiamo.Il lago ci accoglie pieno di buone promesse.Era tanto tempo che non tornavo sul lago di Chiusi,era ancora più bello e suggestivo di come lo ricordavo.Ci attendeva tra i canneti una grossa barca con la quale avremmo certamente pescato con comodità.Sciolti gli ormeggi partiamo remando verso il centro del lago.La giornata è bella e non fa troppo freddo,il sole ha già fatto la sua apparizione.Ed eccoci finalmente in pesca.Lunghissimi lanci con ondulanti di grosso peso.Passa la prima ora e non abbiamo visto ombra di coda.Erano circa le dieci quando Paolo incoccia finalmente in un grosso bestione.Due minuti di lotta cruenta ma il pesce ha la meglio e se ne va portandosi dietro un buon metro di filo senza farsi nemmeno vedere.Paolo,compagno di pesca taciturno,apre finalmente la bocca e con tono rassegnato dice: questo era senz’altro un luccio enorme..pensa ho strappato con il filo del trenta.Decidiamo allora di cambiare posto,così ci appostiamo vicino a un canneto dove il fondale è basso e continuiamo i nostri lanci.adesso sono io alle prese con un grosso pesce,sicuramente un luccio,che dopo un quarto d’ora di tira e molla,preferendo la libertà strappa di brutto e se ne va per i fatti suoi.E così abbiamo fatto l’ora di pranzo.Mentre a casa di Paolo pranziamo fuori il tempo cambia ed inizia a piovere.Sperando che il temporale sia passeggero ci tratteniamo a tavola parlando e bevendo dell’ottimo Whisky che Paolo aveva portato recentemente dalla Scozia dove si era recato per lavoro e naturalmente approfittando dell’occasione aveva pescato grossi salmoni nelle meravigliose acque di quel paese.Purtroppo il temporale non è passeggero così alle quattro del pomeriggio rinunciamo alla pesca pomeridiana ed io riparto per ritornare a casa.ed eccomi di nuovo in autostrada tra pioggia,tuoni e fulmini.mentre guido.Pregustando già una buona doccia calda tra le pareti di casa mia, penso se sarà il caso di raccontare questa giornata di pesca nei miei racconti radiofonici.
Poi decido per il si.Una volta raccontiamo anche una giornata in bianco.Perchè no?